LA MEMORIA CONTINUA
Grazia Piscopo PresidenteAssociazioneHorah - Lecce
Le fasi di liberazione degli ostaggi nella stesura degli accordi fra Hamas (acronimo di Harakat al-Muqawama al-Islamiyyia, movimento di resistenza islamica, riconosciuto e votato nel 2002 da un organo di rappresentanza studentesca nell’Università di Neblus in Egitto) e Israele, Stato legittimo e riconosciuto dai Popoli dal 1948, sembra procedere senza sostanziali intoppi. Fa sicuramente fede un video pubblicato da hamas, con ovvio scopo di propaganda benevolente, in cui Arbel Yehoud di 29 anni e Gadi Moses di 80, anni questi “festeggiati” in cattività, si abbracciano sorridenti probabilmente alla notizia di poter essere rilasciati in cambio, in puro stile Far West, di un centinaio di terroristi di cui 33 ergastolani,47 per diverse pene detentive e 30 fra donne e minori, detenzioni queste legate alla sicurezza nazionale.
Insieme ad Arbel e Gadi, rilasciata anche una soldatessa israeliana, Agam Berger, consegnata nelle mani dell’IDF, previa Croce Rossa, e cinque ostaggi thailandesi rapiti che non facevano parte dell’accordo iniziale. Operazioni grottesche filmate da vero show televisivo in cui si manifesta una indiscinta calca umana travisata di nero, con la fronte inghirlandata da classica fascia verde, urlante e brandente armi di ogni sorta. Dopo 481 giorni di incolpevole prigionia Arbel, Gadi e Agam sono stati protagonisti, con la paura nel cuore e negli occhi, dell’ennesimo Tolk spettacolare di hamas.
E’ inutile dire che si sta già pensando al “Dopo” Gaza e alla sua necessaria ricostruzione, oggetto di discussione politica ad opera dell’inviato USA per il Medio Oriente Steve Witkoff, immobiliarista miliardario che potrebbe nutrire interessi affaristici nella ricostruzione di un territorio karmicamente votato, per volontà islamica, ad essere teatro di inutili guerre. A conferma di questo, nel marzo 1977, Zuhair Mushin, allora capo delle operazioni militari dell’OLP (Organizzazione Liberazione Palestina) dichiarò al giornale olandese “Trouw”: ....Solo per ragioni politiche sottolineano con cura la nostra identità palestinese, poiché è di interesse nazionale per gli arabi incoraggiare l’esistenza dei palestinesi contro il sionismo.
Sì, l’esistenza di una identità separata palestinese è lì solo per ragioni tattiche. Il venire in essere di uno stato palestinese è un nuovo espediente per continuare la nostra lotta contro il sionismo e a favore dell’unità araba”. Ovviamente per “sionismo” si intende Israele, triste teatro del conflitto, con ogni mezzo, più persistente al mondo e che nasce dal rigetto arabo della sua esistenza dalla Dichiarazione di Balfour del 1917 in poi. Tutto questo è stato “celebrato”, consentitemi il termine poco felice, durante la settimana della Memoria. Gli attori del disastro criminale non sono più il paranoico Hitler e una intera comunità europea di sei milioni di ebrei inermi, venduti dall’Europa stessa alla furia annichilente tedesca.
Il copione del Terzo Reich che attingeva la sua ideologia a piene mani dal più famoso falso di tutti i tempi, “I Protocolli dei Savi anziani di Sion” in cui si prefigurava una sorta di grande massoneria complottistica ebraica che voleva asservire tutti gli uomini della Terra, è passato per eredità diretta ai Fratelli Musulmani, organizzazione fondata da Hassan al-Banna nel 1928. Il tema del jihad, perseguito dall’organizzazione, è assolutamente centrale. Nel 1937, in un editoriale titolato “Industria della morte”, Hassan al-Banna declamava che”....in una nazione che perfeziona l’industria della morte e che sa come morire nobilmente, Dio concede una vita onorevole in questo mondo e grazia eterna nella vita futura.....finché i musulmani non sostituiranno il loro amore per la vita per il desiderio della morte, come richiesto dal Corano, il loro futuro è senza speranza.....Siate disposti a morire....”.
Il “Gran Mufti” di Gerusalemme, Amin al-Husseini, grande ammiratore di Hitler, vide nell’alleanza con i nazisti l’unico modo per annullare la presenza ebraica in Medio Oriente. I versetti antisemiti nel Corano 1
Al loro dire le Comunità Ebraiche nel tempo sono state colpevoli della seconda guerra mondiale in modo di poter creare Israele, di avere un presidente della banca mondiale ebreo, di aver organizzato la rivoluzione francese e la prima guerra mondiale, la crisi economica in Asia, mandatari di Monica Lewinsky per rendere ridicolo Clinton e secondo una citazione nel 1974 di Arafat durante un discorso alle Nazioni Unite: “avvelenatori di pozzi, vampiri, usurpatori e cancro della società.
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